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Agricoltura sostenibile, Combi Mais supera anche la siccità

Il risultati del 9° raccolto confermano la validità del protocollo

La siccità gravissima che ha colpito le maggiori aree produttive della cerealicoltura italiana, oltre ai danni irreparabili causati dalla mancata continuità dell’irrigazione: anche Combi Mais, una delle metodologie di precision farming più all’avanguardia per produrre, ha dovuto affrontare, nel suo nono anno di sperimentazione, un vero e proprio record di condizioni climatiche avverse, confermandosi nel contempo uno dei protocolli più all’avanguardia per produrre granella di mais per uso alimentare - e non solo - nel panorama dell’agricoltura nazionale.

Nonostante una stagione che ha messo a dura prova la coltivazione sono state raggiunte le 13,50 tonnellate di granella di mais a ettaro, sano dal punto di vista delle micotossine e di ottima qualità.

Combi Mais, sfida lanciata in occasione dell'Expo del 2015, continua a eccellere nei plus di produttività, sostenibilità e qualità, unendo tecnica collaudata e precision farming all’elemento sostenibilità, che accompagna ogni step del progetto.

Secondo Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia: “Combi Mais è la dimostrazione pratica di come ricerca e innovazione siano le chiavi per l'agricoltura del futuro. In un'epoca di cambiamenti climatici e di rinnovate esigenze dei consumatori, avere prodotti agricoli di qualità e resistenti alle avversità significa non solo garantire alle aziende redditività e risparmio di risorse, ma anche assicurare la tenuta delle filiere. È la filosofia della Regione, che nel prossimo Programma di sviluppo rurale punterà su questi due pilastri in un'ottica di evoluzione sostenibile del primo sistema agroalimentare d'Italia: quello lombardo”.

Commenta Mario Vigo, presidente di Innovagri e ideatore di Combi Mais: “Pensavamo di aver già visto gli effetti del cambiamento climatico: nulla in confronto a ciò che abbiamo vissuto quest’anno, il più difficile e complesso nella storia dell’imprenditoria agricola milanese e lombarda. Solo grazie all’impegno, la tecnica e la continua innovazione siamo stati in grado di dare una risposta almeno produttiva – e indubbiamente molto qualitativa – in un momento in cui la natura non ci è stata favorevole. Combi Mais si conferma un gruppo di uomini, mezzi e risorse capace di affrontare, dopo l’anno passato, qualunque difficoltà sul territorio agricolo”.

I partner del progetto sono Netafim, leader mondiale in soluzioni per l’irrigazione di precisione; Bayer con il marchio Dekalb per Genetica e Selezione Ibridi, Crop Science per la difesa e FieldView per il supporto digitale; Univer, leader italiano nella produzione di fertilizzanti solidi a valenza ambientale, per la nutrizione organo-minerale e il miglioramento del suolo; Agriserv, società di Contoterzisti specializzati nell'agricoltura di precisione e gestione dei dati; Cifo, azienda storica, specializzata nella nutrizione localizzata alla semina, fertirrigazione e biostimolante fogliare; Maschio Gaspardo, macchine agricole. Il coordinamento di tutti gli step delle attività è affidato alla regia del prestigioso Istituto di Agronomia dell’Università di Torino, guidato dal Professor Amedeo Reyneri.

Tra i plus di Combi Mais sono risparmio idrico con l’irrigazione a goccia che consente un affidabile calcolo dell’efficienza idrica, con un risparmio di oltre il 30%; l’utilizzo di fertilizzanti innovativi per la tutela biofisica del suolo e di concimi organo-minerali, ad elevato contenuto di carbonio organico umificato, che rappresenta una eccellente combinazione nutrizionale rispetto alla concimazione minerale standard, garantendo protezione e disponibilità prolungata dei nutrienti. Inoltre i biostimolanti adottati assumono un ruolo di prevenzione, grazie alla loro capacità di rendere le piante più resistenti alle avversità.

Inoltre, nell'mabito del Precision farming, Combi Mais è un protocollo che ha raggiunto un elevato livello in materia di digitalizzazione dei processi agricoli, grazie al quale viene ottimizzato e ridotto anche l’uso di fertilizzanti chimici, oltre che l’impronta carbonica (LCA) del ciclo produttivo. Sono state messe a punto tecniche di agricoltura a bassissimo impatto ambientale, che consentono una migliore gestione del territorio e del paesaggio.Una semina ad altissima precisione è garantita da piattaforme digitali e attrezzature agricole di ultima generazione, in grado anche di proteggere api e insetti durante le fasi di lavorazione, per preservare la biodiversità.

Infine la profittabilità: possibile grazie alla diminuzione delle spese di lavorazioni, diserbi e gestione fitosanitaria, all’ottimizzazione delle unità fertilizzanti distribuite, oltre che all’efficiente monitoraggio tramite sensoristica dei consumi idrici ed energetici, controllabili da smartphone.

red - 26698

EFA News - European Food Agency
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