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Electrolux/2. Conti in rosso, la fabbrica di Porcia si ferma

Il primo trimestre in calo per il gruppo svedese si riflette sugli stabilimenti italiani

Maggiori ricavi ma volumi ancora in contrazione per Electrolux nel primo trimestre 2023. La domanda di elettrodomestici continua a essere debole: la conferma arriva dai dati trimestrali della casa madre svedese, che ha chiuso i primi tre mesi del 2023 con un fatturato a circa 2,89 miliardi di Euro, in progresso del 2,2% sullo stesso periodo del 2022 sostanzialmente per merito delle nuove gamme di prodotto e dell'innalzamento dei prezzi oltreché dall'incremento di quote di mercato soprattutto in Nord America e America Latina (vedi EFA News). D'altra parte, che il rialzo dei ricavi sia soprattutto da addebitare a fattori esterni rispetto alla sola produzione lo dimostrano il risultato operativo negativo per 22,6 milioni di Euro e il risultato netto, in perdita di 51,9 milioni di euro contro 93 milioni di Euro di utile del primo trimestre 2022.

I dati lasciano poco spazio alla fantasia e a pagarne le conseguenze sono gli stabilimenti in giro per il mondo. Dopo quello ungherese di Nyíregyháza (i cui costi legati alla chiusura pari a 50 milioni di Euro sono stati scontati in questo trimestre) ci sono quelli italiani dove vengono confermati i rallentamenti della produzione. A partire da Porcia (Pordenone) che pianifica nuovi stop alle linee nei primi giorni di maggio: a quelli già annunciati, che hanno visto la fabbrica pordenonese chiusa anche il 28 aprile scorso, si aggiungono le chiusure stabilite per oggi, 2 maggio e per venerdì 5 maggio, a cui si somma la sospensione della produzione per entrambi i turni dell’8 maggio con copertura data dalla cassa integrazione. La cassa integrazione ripartirà il 3 maggio ma a riduzione di orario: 6 ore al giorno contro 8, e la differenza sarà in cig. 

Arriva, inoltre, la notizia che il rallentamento del mercato impatta su Solaro (MIlano) dove si producono le lavastoviglie: qui l’azienda ha annunciato che non confermerà i contratti a termine in scadenza. A Susegana (Treviso) invece il trend è sostanzialmente stabile con 2 giorni di cassa integrazione, almeno finora: indiscrezioni, però, sostengono che la produzione potrebbe riprendere qualora, previo accordo sindacale, venissero allocati qui i volumi provenienti dall’Ungheria dove ha chiuso lo stabilimento di frigoriferi (vedi EFA News).

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EFA News - European Food Agency
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