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Ucraina /2. Per il grano si apre una "rotta lituana"?

I ministri Ue dell'Agricoltura in riunione per individuare una soluzione allo stallo commerciale

Mentre il destino della Black Sea Grain Initiative sembra immerso nelle tenebre più oscure, un tentativo di uscire dal tunnel arriva dai ministri dell'Agricoltura dell'Unione Europea. Al centro della discussione dei ministri, tenutasi stamattina a Bruxelles, vi è stato anche il divieto di importazione concordato tra la stessa Ue e cinque Paesi confinanti con l'Ucraina. Il ministro dell'Agricoltura tedesco Cem Ozdemir ha auspicato un bilanciamento delle due questioni, senza erodere il sostegno all'Ucraina dei 27 partner europei. Se, al contrario, si dovessero aprire crepe nell'unità della Ue, "l'unico a uscirne felice sarebbe Vladimir Putin", ha detto il ministro tedesco.

Il ministro dell'agricoltura polacco Robert Telus è stato inviato a Bruxelles per dire che il suo Paese, insieme a Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria, ritiene di estendere il divieto alle importazioni di grano ucraino (che scadrà a settembre), ma che comunque consentirà alle merci di circolare attraverso qualsiasi altro Paese.

La portavoce della Commissione europea Miriam Garcia Ferrer ha affermato che Bruxelles sta "lavorando molto intensamente con i cinque Stati membri interessati". Da parte sua, il ministro il ministro dell'Agricoltura finlandese Sari Essayah ha esortato i colleghi ad "assicurarsi che il grano ucraino possa raggiungere i mercati globali attraverso il territorio dell'Ue".

Il ministro lituano Kęstutis Navickas ha suggerito che le procedure di esportazione del grano vengano spostate ai porti lituani, per evitare che le merci rimangano bloccate ai confini polacchi, slovacchi o rumeni. Quest'ultima soluzione sembrerebbe condivisa dal tedesco Ozdemir, che auspica il trasporto dei cereali ucraini in container sigillati, prima di arrivare ai Paesi baltici. "Sono sicuro che gli amici dei Paesi baltici sarebbero felici di aiutare e poi trasportare dove è necessario nel Sud del mondo", ha detto Ozdemir.

Il portavoce della Commissione europea Adalbert Jahnz ha affermato che le esportazioni attraverso i Paesi baltici sono "estremamente importanti" e che Bruxelles si impegnerà "a lavorare anche su questo".

Da Mosca, intanto, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha fatto sapere che spetta ai Paesi baltici decidere sulla questione. “È un diritto sovrano di questi stati, e non c'è quasi nulla da valutare qui per noi", ha detto Peskov. "Ma è molto importante per noi che i vari canali di consegna non vengano utilizzati dal regime di Kiev per scopi militari e per inscenare attacchi terroristici sul nostro territorio. Continueremo a contrastarlo”.

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EFA News - European Food Agency
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