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Domino's pizza, sempre peggio

Il titolo soffre a causa della trimestrale con ordini in calo dell'1,2%

Sembra non ci sia fine alla caduta internazionale di Domino's Pizza. Non è bastato chiudere con l'Italia (leggi EFA News): per uscire dalla crisi, il gigante Usa ha addirittura messo "in saldo" le pizze in delivery (leggi EFA News) ma neanche questa mossa sembra dare risultati. Lo dicono i numeri del terzo trimestre secondo cui il gruppo registra un pesante calo delle consegne di pasti. Il motivo? La riduzione delle ordinazioni da parte dei clienti alle prese con l'aumento del costo della vita.

Gli ordini totali, nei tre mesi da giugno a settembre, sono scesi dell'1,2% a 16,7 milioni: e anche se gli ordinativi sono in aumento dell'1,5% anno su anno, il calo trimestrale non è piaciuto al mercato che, ieri, giovedì 9 novembre, ha colpito il titolo con un pesante -7,1%. Titolo che oggi continua a soffrire nei pressi della parità a metà seduta. Eppure, nonostante tutto, i conti trimestrali del gigante delle pizze non sono così brutti. Domino's Pizza Group, che possiede, gestisce e concede in franchising i negozi Domino's in Gran Bretagna e Irlanda, ha dichiarato che le vendite simili sono cresciute di oltre il 3,7% nel terzo trimestre, mentre le vendite totali sono aumentate del 5,5%. Queste cifre sono state segnate dall'apertura di 45 nuovi negozi, ha spiegato Domino's, aggiungendo che è sulla buona strada per aprire almeno 60 nuovi negozi entro la fine dell'anno. La catena di pizzerie ha notato anche i progressi digitali, citando un aumento del 55% dei clienti delle app, che hanno raggiunto gli 8,7 milioni. 

Il gruppo continua a prevedere un utile di base compreso tra 132 e 138 milioni di sterline. ha dichiarato che le vendite a parità di sistema sono aumentate del 3,7% nel terzo trimestre. Il gruppo ha aumentato i prezzi dei suoi prodotti per far fronte all'aumento dei costi ma i clienti, sottolinea l'azienda, sentono il peso dei vari aumenti dei tassi di interesse e del rallentamento dell'economia e così hanno ridotto le spese discrezionali.

Ma a dispetto di tutto il management resta ottimista. "Guardando al prossimo anno, vediamo che l'inflazione si sta stabilizzando e la nostra attenzione si concentrerà sulla continua crescita dei clienti e degli ordini, oltre che sulla redditività dei franchisee", spiega il nuovo ceo Andrew Rennie. Questo anche se le strategie di recente attuate per porre un limite alla discesa dei conti non sembrano dare effetti: per ora non sono servite le chiusure in Italia (leggi EFA News) e le le perdite di clienti sono sempre maggiori.



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EFA News - European Food Agency
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