Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Dalla Germania spira sull'Europa "aria carnivora"

Il neo-ministro dell'Agricoltura Rainer è un ex macellaio: a lui il compito di rinvigorire produzione di carne

Una certa "aria di carne" sta attraversando l'Europa, a partire dalla Germania. Il pensiero sovviene solo a scorrere la lista dei ministri del nuovo governo tedesco guidato dl cancelliere in pectore Friedrich Merz nell'epoca dopo-Scholz. Tra i candidati ai vari ministeri, infatti, spicca il nuovo numero uno del dicastero dell'Agricoltura, Alois Rainer. Già definitio da parecchi commentatori come "la sorpresa bavarese del futuro gabinetto", il 60enne è membro del Bundestag dal 2013, dove presiede la commissione per le finanze. 

Ebbene, il neo ministro ha un pedigree di tutto rispetto, soprattutto per quanto riguarda la ex professione: Rainer, infatti, è un macellaio, come formazione. Sempre lontano dai riflettori, dicono le cronache politiche, ha avuto contatti con le politiche agricole solo come membro della commissione Agricoltura del Bundestag tra 2013 e 2021.

La scelta del macellaio Rainer va in netta discontinuità rispetto al suo predecessore , espresso dai Verdi, ossia Cem Özdemir, noto vegetariano. Una discontinuità che lo stesso Rainer non ha mancato di evidenziare subito, facendo suo il motto del leader dei bavaresi, ossia Markus Söder, che ha lanciato lo slogan: "Più polpettone, meno tofu".

L'ex ministro Özdemir, per intenderci, è colui che nel 2024, in deciso contrasto con il curriculum del nuovo ministro Rainer, ha reso più stringente la legge tedesca sul benessere animale sottolineando che "migliorare il benessere degli animali è una priorità per noi". Le novità più rilevanti riguardano il settore zootecnico, a partire dall'installazione obbligatoria di telecamere all'interno dei macelli, per agevolare il monitoraggio da parte delle autorità preposte: vietato il taglio della coda degli agnelli, mentre, per quanto riguarda i suinetti ecco requisiti più restrittivi sempre per il taglio della coda (leggi notizia EFA News). Sempre il verde Ozdemir, nel 2023 ha lanciato un "nuovo vento proibizionista": dopo la prima ondata di polemiche sulle etichette anti-alcol, infatti, ha presentato un progetto di legge per limitare la pubblicità di alimenti ritenuti non salutari (leggi notizia EFA News). 

Il fatto che un ex macellaio sia stato scelto dalla nuovo governo Cdu-Csu come ministro per l'Agricoltura, più ancora che un controsenso (o una beffa?) sembra rispondere a una richiesta ben precisa: rinvigorire il consumo e la produzione di carne in Germania. I dati pubblicati pochi giorni fa dall’Associazione dei macellai tedeschi, Deutscher Fleischer-Verband, indicano che, in oltre 20 anni, il numero di macellerie tedesche si è dimezzato, passando da 18.819 esercizi commerciali nel 2002, a 9.872 nel 2024. In Turingia ci sono 39 macellerie ogni 100.000 abitanti, in Baviera 30, a Berlino solo 4. L’ondata di fallimenti della macellerie tedesche ha fatto chiudere anche aziende storiche, come la Holzapfel in Turingia, "dinastia di produttori di salsicce" da 200 anni.

Questo perché i tedeschi, popolo tradizionalmente "carnivoro", consumano sempre meno carne. Secondo il Centro Federale per l’informazione Agricola (Bundesinformationszentrums Landwirtschaft) nel 2021 si è registrato il più basso consumo di carne dal 1989, anno in cui si è iniziato a tenere conto del consumo. Oggi si consumano 51,6 chili pro capite all’anno, secondo gli ultimi dati resi disponibili nel 2023 (leggi notizia EFA News). 

I motivi sono diversi. Per le macellerie tedesche è sempre più difficile trovare personale qualificato e i giovani scelgono sempre meno di intraprendere questa professione. Inoltre i prezzi più alti a causa dell’aumento dei costi energetici fanno sì che i consumatori si dirigano verso acquisti più economici nei supermercati, o nei discount, a svantaggio delle tradizionali macellerie, generalmente più care.

Anche per questo, dicono, preoccupati gli addetti i lavori, in Germania si fa strada il crowdbutching, parola che unisce due termini inglesi, ossia crowdfunding, investimento dal basso e butching, macellazione. Con il crowdbutching, i consumatori acquistano una parte dell’animale prima che venga macellato, in genere mucche o maiali, da piccole aziende a conduzione famigliare, grazie anche a piattaforme online.

E, anche per questa crisi della carne, aumenta il consumo di frutta e verdura e stanno aumentando le richieste di autorizzazione per la carne "in vitro": addirittura nel novembre 2023, il governo tedesco ha stanziato 38 milioni di Euro per accelerare la "transizione proteica" e sostenere gli agricoltori e allevatori che desiderano investire in questo settore. Che il neo ministro Rainer sia al suo posto per porre una diga a tutto ciò?

Cc - 50094

EFA News - European Food Agency
Collegate
Simili