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Colruyt lancia la carne ibrida ma... sarà una buona idea?

Catena belga propone salsicce "vegane" al 38%, senza tenere conto delle ultime tendenze di mercato

Nel tentativo di risollevare la propria crisi (leggi notizia EFA News), il Gruppo Colruyt tenta una mossa originale, quanto ardita: il lancio di una carne ibrida, mescolata con ingredienti vegani. Presso i punti vendita Colruyt Lowest Prices e Okay, la catena belga ha messo in vendita hamburger e salsicce miste a verdure, funghi, legumi e altre componenti plant-based.

Un esempio su tutti: la carne macinata composta al 60% da manzo e, per l'altro 40%, da farina di fave. Una scelta effettuata per "rispondere alle mutevoli tendenze alimentari del mercato", allo scopo di conservare "il sapore familiare della carne, offrendo al contempo ulteriori benefici in termini di salute e sostenibilità", si legge sul sito dell'azienda. Nella stessa gamma, troviamo salsicce in cui il 25% della carne (un mix di manzo e maiale) viene sostituito con funghi e alghe, e hamburger (un mix di manzo e maiale) che contengono il 25% di zucca.

"Abbiamo già lanciato tre tipi di salsicce arricchite con il 38% di verdure per la stagione del barbecue. Oggi lanciamo una nuova gamma di carne arricchita con ingredienti vegetali per i clienti che desiderano consapevolmente ridurre il consumo di carne. La gamma è stata sviluppata e prodotta internamente grazie alla collaborazione tra i nostri diversi reparti", afferma Pascal Dekelver, responsabile della Divisione Carne di Colruyt Lowest Prices. "Vogliamo ridurre l'impronta ecologica degli alimenti incoraggiando i nostri clienti a consumare gradualmente meno proteine animali e a optare più spesso per alternative vegetali, la cui produzione ha un impatto ambientale inferiore".

Sarà una scelta vincente? Sicuramente è una decisione in linea con i dettami dell'attuale corso UE (leggi notizia EFA News), senza tuttavia tenere conto di alcune tendenze di declino dei prodotti plant-based, che, al palato di molti, si stanno rivelando tanto costosi quanto poco salutari o, come minimo, "parenti stretti" del cibo ultraprocessato (leggi notizia EFA News). Ultimo ma non ultimo: non è necessario diminuire la produzione di carne - bovina in particolare - per ridimensionare l'impatto della CO2. Gli allevamenti "sostenibili" sono ormai una realtà (leggi notizia EFA News) e numerosi sono ormai gli studi e i documentari che dimostrano quanto, al contrario, la zootecnia bovina abbia un ruolo ancora essenziale per il pianeta, anche da punto di vista ecologico (leggi notizia EFA News). 

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EFA News - European Food Agency
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