"A spasso con Lucy": in libreria il saggio di Paganini e Macagno
Ampio focus sulla dieta mediterranea e sui pregiudizi (spesso infondati) intorno alla carne

Presentato in anteprima a Roma, lo scorso luglio (leggi notizia EFA News) "A spasso con Lucy. Perché mangiamo come parliamo? Virtù e valore della proteine animali" (Guerrini e Associati, 2025, pp. 118) è finalmente in libreria. Curato da Pietro Paganini, in collaborazione con Carola Macagno, il saggio sintetizza una serie di tematiche legate alla nutrizione alla luce dello scenario globale attuale.
Il titolo richiama a Lucy, la nostra antenata austrolopiteca, che diventa così un archetipo simbolico dell'evoluzione alimentare dell'intera umanità, dalla preistoria ai nostri giorni. Al centro dell'intero percorso scientifico delineato da Paganini e Macagno troviamo un cibo da sempre fondamentale nelle diete di ogni tempo, eppure oggi oggetto di polemiche e discussioni di taglio più ideologico che scientifico: la carne.
"Il consumo di carne", rammentano gli autori nell'introduzione, "per millenni sinonimo di nutrimento, festa e sopravvivenza, è spesso accusato di di essere nocivo per la salute, dannoso per l'ambiente, immorale per il benessere animale. Certo", puntualizzano Paganini e Macagno, "non possiamo ignorare alcune criticità, che ci sono e ci sono sempre state: un consumo eccessivo o squilibrato di carne può essere associato a rischi per la salute. Ma questo vale per qualunque alimento. Il problema non è la carne in sé, ma gli eccessi, la scarsa informazione, l'assenza di equilibrio".
Con un linguaggio accessibile, divulgativo e, al contempo, rigoroso, il testo affronta le sfide ambientali, etiche e nutrizionali legate alla produzione di proteine animali, superando pregiudizi e semplificazioni. In cinque capitoli, arricchiti da illustrazioni e schemi particolarmente esplicativi, "A spasso con Lucy" tocca una serie di problematiche di importanza apicale: il valore nutritivo delle proteine (animali e vegetali), la verità sul rapporto tra zootecnia bovina e impatto ambientale (leggi notizia EFA News), la sicurezza alimentare e il benessere animale.
L'ultimo capitolo del saggio è dedicato alla dieta mediterranea, definita la "dieta di lunga vita" per eccellenza. Gli autori evidenziano come il rapporto 2023 dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (Fao), oltre a definire carne, latte e uova "particolarmente vitali", indica nella dieta mediterranea un "modello alimentare equilibrato, che incoraggia il consumo moderato e variato di tutti gli alimenti, senza esclusioni né eccessi, celebrando così una ricca armonia di sapori e nutrienti".
"La dieta mediterranea è il frutto di millenni di scambi di cibo e tradizioni culinarie tra le popolazioni dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo", si legge nel saggio, che ricorda: "Nel 2010, l'Unesco ha inserito la Dieta Mediterranea nella Lista dei patrimoni culturali immateriali dell'Umanità, riconoscendone l'appartenenza a Italia, Marocco, Grecia e Spagna. Nel 2013, questo riconoscimento è stato esteso a Cipro, Croazia e Portogallo".
Inoltre, "la dieta mediterranea svolge un'azione protettiva e preventiva soprattutto quando associata a uno stile di vita attivo". Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), la dieta mediterranea ha contribuito in maniera determinante a migliorare le aspettative di vita dell'Italia, che, non a caso, è il settimo Paese più longevo al mondo e il primo in Europa, con una vita media di 83,87 anni (dato aggiornato al 2024).
EFA News - European Food Agency